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The Doozies. Eleonora Duse, Isadora Duncan e noi

sab 31 ago

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Spazio Malerba

Essere doozy significa essere stupefacenti, fuori dall’ordinario, così particolari da lasciare a bocca aperta. Uno spettacolo ispirato alla rivoluzione di due eroine che hanno vissuto per il teatro e la danza, di e con, per la prima volta insieme, da Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi

The Doozies. Eleonora Duse, Isadora Duncan e noi
The Doozies. Eleonora Duse, Isadora Duncan e noi

Dove e quando

31 ago 2024, 21:30

Spazio Malerba, Largo Otto Marzo, 43124 Parma PR, Italia

Info

Biglietto intero €8, ridotto €5 (under18, studenti, Argento Vivo)

in vendita online a questo link, in tutti i punti vendita Vivaticket o nel luogo di spettacolo da un'ora prima dell'evento

To be doozy è un’ espressione colloquiale Americana di etimologia incerta.

Potrebbe indicare il fiore, la margherita (daisy in Inglese), potrebbe riferirsi ad una lussuosa marca di automobili sportive (Dusenberg) oppure, ed e’ la nostra opzione preferita, potrebbe omaggiare la divina attrice Eleonora Duse e il suo cognome italiano pronunciato goffamente oltreoceano: “Doozay” “Doozee” “Doosay”.

Essere doozy significa essere stupefacenti, essere fuori dall’ordinario, essere così particolari da lasciare a bocca aperta. Eccezionalmente bravi o eccezionalmente pessimi, in parole semplici: strambi. Esserlo o non esserlo? Esserlo, perché, secondo noi, è un complimento. Con questa convinzione nel cuore ci siamo dedicate all’ideazione e alla creazione di uno spettacolo difficile da etichettare, ispirato alla rivoluzione artistica e umana di due eroine che hanno vissuto per e nella danza, per e nel teatro.

Le biografie di Isadora Duncan e di Eleonora Duse sono un’appassionante fucina di spunti narrativi e politici.

Attraverso il loro esistere anticonvenzionale sono state pioniere del femminismo, del capocomicato, di un’arte che si preoccupi del presente. Queste Doozies senza trucco, senza punte, giudicate spesso fisicamente non conformi ai canoni estetici del loro tempo, grazie alla loro naturale originalita’ hanno generato stupore e meraviglia lasciando immense eredita’ per le generazioni future.

Dove sono questi lasciti, ci siamo chieste, visto che, a più di cento anni di distanza, ci troviamo ad affrontare gli stessi identici discorsi in palco e fuori, le stesse battaglie per la parità, per i giusti compensi, contro la dittatura del physique du role e dei repertori stantii?

La rivoluzione terrestre è il moto che fa il nostro pianeta intorno al sole e si conclude tornando al punto di partenza. Ecco, accettando, la nostra condizione di artiste che non faranno la storia, ricominciamo il giro. Lo cominciamo come fossimo The Blob, l’alieno gelatinoso del film, prendendo tutto, inarrestabili. Indossando il viola, alterando i gesti, gettando il tutù nella buca dell’orchestra, guidate da euforia e istinto, dall’esempio di chi ci ha preceduto.

Libere di danzare e recitare libere. Andando oltre le mode, le abitudini, le scuole di pensiero.

Tutto questo è già stato fatto. Già stato detto. Le convenzioni si rompono, si aggiustano e si rompono di nuovo, lo sappiamo, ma vogliamo uscire da questo moto perpetuo dove l’ossessione di essere originali limita creatività; in fondo preoccuparsi di essere il nuovo è una cosa vecchia.  Non siamo Duse, non siamo Duncan, siamo solo due copione, originali però! The Doozies vuole essere un’opera intorno alla meraviglia della stranezza. Siamo convinte che le nostre stupefacenti antenate avrebbero apprezzato questa sfacciataggine visto che si sono continuamente schierate contro lo status quo anche quando era classico e mitico.

Di e con Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi / Direzione tecnica Roberto di Fresco / Consulenza coreografica Chiara Frigo / Costumi Sonia Marianni / Ricerca Materiale Eugenia Casini Ropa, Franca Zagatti, Maria Pia Pagani / Produzione di Associazione Culturale Zebra / Coproduzione di Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale, La Corte Ospitale / Con il sostegno di MiC - Ministero Italiano della Cultura / Residenze artistiche Fondazione Armunia - Castello Pasquini / In collaborazione con Progetto Duse2024 del Comune di Asolo - Museo Civico di Asolo - Teatro Duse | www.duse2024.it / Curatela performing arts Cristina Palumbo

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